Inizia la seconda stagione di True Detective

La prima puntata dell'attesa seconda stagione di True Detective é andata in onda solamente una settimana fa ma già da stasera sarà possibile vedere la versione italiana dell'episodio, per chi non tollerasse i sottotitoli in italiano che hanno invece accompagnato e facilitato la nostra visione inizialmente. Le domande si affollano, ma una risalta tra tutte: é stato come ci aspettavamo? Invitandovi a dare libero sfogo ai vostri pensieri nella barra dei commenti, analizziamo “The Western Book of the Dead”, scritta da Nic Pizzolatto e girata da Justin Lin, come vi avevamo già anticipato nel nostro speciale.


Sguazzare nella corruzione


In questa prima ora abbiamo avuto modo di conoscere un po' meglio i personaggi che animano questa nuova stagione e l'ambiente che li circonda, la California di Los Angeles e Vinci, cittadina sconosciuta ai più. Notiamo subito i primi piani intensi, la fotografia fatta di luci sì, ma soprattutto di tantissime ombre, ombre che ritroviamo anche nei nostri protagonisti. Ray segue una giustizia tutta sua - una dea che non é mai stata più bendata di così- mentre Semyon non si fa scrupoli nell'appoggiarsi a lui per far proliferare i suoi affari (senza dubbio malavitosi). Vaughn e Farrell se la cavano alla grande in questi ruoli, donando loro il giusto spessore ma anche la giusta leggerezza nel muoversi tra un abuso di potere e un affare illegale. Antigone Bezzerides si dimostra essere proprio come ce l'eravamo immaginata: due ovaie grosse così se si parla di lavoro, ma con la passione per il gioco d'azzardo. Il padre é una specie di Santone che insegna meditazione mentre la sorella esprime il suo essere con la pornografia via webcam, chiamandola “performance artistica”. Andiamo bene, direbbero alcuni, ma non é finita qui. Forse veniamo a conoscenza dei familiari della ragazza per la cui scomparsa Ani si dannerà tanto. Se pensiamo poi che il tutto sembra ricondurre all'Istituto religioso dove predica il padre della nostra Detective…


Enigmatico quanto coperto di segni é l'ufficiale della polizia stradale Paul Woodrugh, alla disperata ricerca di adrenalina e distrazioni. Sospeso per uno scandalo sessuale, sembra vivere in una specie di menzogna, dato che inventa storie e bugie anche con la compagna. Di lui si sa davvero poco ma, tra tutti e tre, é quello che ci incuriosisce di più. Sarà proprio lui, dopo la (probabilmente) ennesima sfida con la morte, a trovare il cadavere di Ben Caspare, il morto che porterà i quattro protagonisti ad incontrarsi e a costringerli ad interagire fra loro, ancora e ancora.

Due facce della stessa medaglia


E' chiaro dunque quanto ognugno di loro sia non solo affetto da un delirio di onnipotenza che ormai sembra aver offuscato tutto il resto nel tentativo di portare a compimento la loro (personale) opera di bene - per sé stessi ed il proprio tornaconto o per gli altri - ma anche vittima di una serie di vizi e fardelli che impareremo a conoscere approfonditamente solo in seguito, scoprendo le conseguenze che tali vizi possono portare.


Mister Caspare non era un uomo lindo e pinto (oltre ad essere coinvolto nell'affare illegale di Seymon, il suo appartamento dimostra la varietà di perversioni che era solito soddisfare), ma sembra che tutti in questa città nascondano qualcosa, muovendosi sulla linea sottile che separa il bene dal male.
Il brano che fa da opening a questa seconda stagione - che potete ascoltare poco sopra - é intitolato Nevermind ed é cantato da Leonard Cohen. Questa musica ci proietta in un attimo sulle strade afose della California, regalandoci il giusto spirito per affrontare la puntata. Vi lasciamo al promo dell'episodio due, andato in onda questa notte negli Stati Uniti (e in versione sottotitolata qui da noi) di cui parleremo a brevissimo.