True Detective: Night Country, l'analisi e spiegazione del finale: ecco tutte le risposte
True Detective: Night Country è finita. Una stagione memorabile, piena di sorprese
Questa è Ennis. Nessuno se ne va davvero.
Parola di Liz Danvers (Jodie Foster). La donna più razionale di Ennis ha finalmente accettato la verità: in quel luogo, a volte, i morti tornano. Qualcuno li vede. È Ennis, come dicono i suoi abitanti. E ora anche Liz Danvers fa ufficialmente parte di loro.
True Detective: Night Country, in esclusiva su Sky e NOW, è arrivata al capolinea. Il caso è risolto. Tutto, in effetti, è stato risolto.
L’ultimo episodio della serie con Jodie Foster e Kali Reis si apre in mezzo a una bufera di neve, nella notte perenne, l’ultimo giorno dell’anno. Quando Danvers affronta i propri demoni, accetta il dolore per la perdita della sua famiglia, e in particolare del piccolo Holden, la bufera cessa. Quando recupera la sua pietà, quella che aveva perso, tornano le stelle. E arriva l’anno nuovo.
Arriva quando si congeda dalle donne più povere della città asserendo che voleva solo informarle dell’esito delle autopsie sugli scienziati, secondo cui a ucciderli è stato un evento climatico.
Arriva quando lascia che Navarro si congedi privatamente da loro, aspettandola fuori.
Perché in fondo Danvers lo sa, cosa succederà. Non dice a Navarro di non andare. Le dice soltanto di tornare, ogni tanto.
E cosi sarà, nel finale più commovente di tutta la storia di True Detective.
Risposte
Danvers e Navarro (Kali Reis) si calano nelle grotte ghiacciate in cui è stata uccisa Annie K. Fin dal primo episodio l’elemento soprannaturale ha guidato Evangeline Navarro, che anche ora sente Annie che la chiama, guidandola verso il luogo del suo omicidio.
Dove lei e la sua collega trovano Raymond Clark (Owen McDonnell), un laboratorio sotterraneo, l’arma del delitto, la spirale nel ghiaccio e il portello che dà accesso alla stazione Tsalal in cima alla lunga scala.
Arrivano tutte le risposte, tutte. Una alla volta.
1. Annie K
Clark crede di poter intrappolare Liz Danvers e sopraffare Evangeline Navarro. Si sbaglia di grosso. Puntualmente, finisce come deve: con il video della morte di Annie in loop, le cuffie fissate alle sue orecchie con lo scotch, la bocca coperta perché urli senza disturbare.
Lasciato lì, in preda a una tortura, come se nulla fosse. Perché Annie K reclama giustizia da 6 anni.
Danvers mangia patatine e beve caffè mentre lo lascia cuocere nel suo brodo.
Tanto sono bloccati tutti lì, alla stazione (ripresa in esterno da lontano, in mezzo alle intemperie e all’oscurità, come se fosse il castello di Dracula) dalla bufera. Zero comunicazioni, zero possibilità di muoversi.
Tutto finisce dov’era iniziato, come scopriamo mentre Clark racconta la verità sulla morte di Annie, omettendo il proprio ruolo nel finirla. Ma noi lo sappiamo. Noi l’abbiamo visto.
True Detective: Night Country non ci racconta le cose, ce le mostra.
Siamo privilegiati come spettatori di qualcosa che Danvers e Navarro non possono vedere, ma noi sì. Noi sappiamo com’è andata e sappiamo che Clark è stato trattato come meritava. Per volere delle due donne che per 6 anni hanno cercato la verità, una apertamente e l’altra negandolo.
2. La miniera
Annie è morta perché aveva distrutto il lavoro di anni, dopo aver scoperto che per la loro ricerca gli scienziati, incluso il suo caro Raymond Clark, spingevano la miniera a usare più inquinanti per accelerare gli studi. L’inquinamento accelerava il processo, facendo ammorbidire il permafrost che conteneva il microorganismo il cui DNA avrebbe salvato il mondo, curando malattie incurabili.
Clark afferma che avevano decodificato il DNA, ma poi Annie aveva distrutto tutto. Anni di lavoro. Scoprì il legame con la miniera. La miniera contro cui Annie combatteva. La stessa miniera che pagava gli scienziati per la ricerca e per falsificare i dati sull’inquinamento.
Morti infantili, tumori, malattie. Nulla contava: solo la loro ricerca sul fantomatico (ormai) DNA che avrebbe salvato il mondo. E tutti lo sapranno, grazie alla confessione di Raymond Clark in persona. Nel video girato da Navarro.
Il mondo non si può salvare. Non questo mondo. Ma per la città di Ennis, almeno, ora c’è ancora qualche speranza. Le cose miglioreranno, le morti infantili piano piano cesseranno. E in qualche modo, si troverà un altro lavoro, qualcos’altro da fare.
3. William Wheeler
Un flashback - perché noi vediamo le cose, le nostre informazioni arrivano dagli occhi, non dalle orecchie - ci porta lì, dov’eravamo stati tante volte. Al cospetto del cadavere di una donna mentre l’uomo che l’aveva uccisa fischiettava.
Danvers stava alzando la pistola: voleva ucciderlo. Ma Navarro l’aveva preceduta, con un colpo improvviso alla testa di Wheeler.
Oltre dieci chiamate, con relativi interventi, e le due poliziotte non erano state in grado di salvarla. Di fermarla. Ora sapevano di averlo fatto davvero. Non è stato questo il motivo del litigio fra Danvers e Navarro, no. Avevan litigato per l'omicidio di Annie K: Navarro voleva continuare a indagare, Danvers aveva mollato.
E oggi, 6 anni dopo Wheeler, quando Navarro punta la pistola alla testa di Clark, Danvers se ne va senza neanche cercare di fermarla. Ma non è così che Clark deve morire. Non è così che Annie otterrà giustizia.
4. Gli scienziati
È ancora una volta Danvers, la cui mente investigativa non dorme mai, a capirlo: qualcuno tentava di aprire il portello in cui si nascondeva Clark. Lui teneva il portello perché qualcuno cercava di aprirlo. Rilevando le impronte con un metodo da vecchio poliziotto che la sa lunga, Danvers arriva alla soluzione. A un’impronta. Una mano piccola, di donna, a cui mancano due dita.
E quando Danvers e Navarro - che ha saputo il suo nome Inupiat mentre si allontanava nella bufera - si presentano nella casa giusta, piano piano tutte le donne del circondario arrivano ed entrano. Silenziose. Ascoltando il racconto di chi le aveva guidate in quella notte, Bee (Diane E. Benson), ripiegando i vestiti perché fossero lì se gli uomini fossero stati risparmiati da Lei, salvandosi. Ma Lei non li ha risparmiati. Bee ha lasciato che fosse Lei a decidere. E loro sono morti di paura. Il loro cuore ha ceduto, in preda al terrore. Non hanno superato il test. Hanno scavato nella casa casa nel ghiaccio, e vi hanno ucciso sua figlia. L’hanno svegliata. Non potevano salvarsi. Anche Clark ha fatto quelle cose, quindi deve morire come loro. Immerso nella neve, congelato. Terrorizzato.
5. Lei è sveglia
Il tempo è un cerchio piatto e noi ci siamo tutti bloccati dentro,
afferma Raymond Clark.
Presente, passato e futuro s’intrecciano, s’incontrano. Clark pensava che “lei” fosse Annie K, tornata per vendicarsi. Quando ha quella convulsione ripresa dal video, la vede. Ma non è Annie. È Navarro, ora, nel presente. Perché il tempo è un cerchio piatto, e s’intreccia. S’incontra. Si avvicina.
Lei è la Night Country, il Paese della Notte, l’origine di tutte le cose.
L’origine della vita, la spirale.
Lei è quel mondo oscuro e sotterraneo che fa tornare indietro i morti, che si preoccupa che sia fatta giustizia. Secondo il racconto di quella notte, nessuno ha preso la lingua di Annie, per altro perfettamente conservata. La creatrice Issa López non dà una spiegazione, lascia volutamente ambigua la soluzione. Ve la do io, in base all'analisi testuale: Danvers rivede l'impronta della lingua sotto al tavolo. Non poteva essere ancora lì. Si allarga sotto ai suoi occhi. Perché è stata Lei a fargliela notare. Lei ha lasciato alla stazione la lingua di Annie K perché Danvers raccontasse la storia di Annie collegando i casi. Lei. Colei che ha divorato i loro sogni dall’interno e ha sputato le ossa congelate.
Lei è la notte, la vita, l’oscurità, la spirale, il simbolo della fecondità.
Lei è l’essenza stessa di Ennis, ma lei c’era prima. Prima delle città, prima di Danvers, prima di tutto.
6. Hank e Heiss
Pete (Finn Bennett) ripulisce la casa di Danvers, dove ha ucciso suo padre Hank che stava per sparare a Danvers. Ma Hank non l’avrebbe fatto. Voleva morire, chiudere il cerchio, salvare suo figlio da tutte le cose che lui aveva fatto.
E Pete si salva, perché Danvers lo protegge insieme a Navarro. La morte di Hank e Otis Heiss, ucciso da Hank, viene perfettamente spiegata da Danvers mentre risponde ai due investigatori che la interrogano, proprio come in tutte le altre stagioni di True Detective. Solo che stavolta c’è solo lei, a parlare. Non la sua collega.
È rimasta solo Danvers, che ha fatto pace con il proprio passato, con Navarro, con la città di Ennis. Con il dolore e con i fantasmi.
Pete ancora non ha potuto farlo. Come gli spiega Rose (Fiona Shaw), il peggio deve ancora venire. Quello che viene dopo, il tempo, è la parte peggiore.
7. L’arancia
Mentre Danvers la sbuccia, l’arancia che ha in mano lascia sul suo piatto una buccia a forma di spirale.
True Detective: Night Country chiude i conti tornando esattamente da dov’era partita. Dalla stazione di ricerca, da Annie K, da Danvers e Navarro.
È proprio quest’ultima a spiegarci da dove vengono le arance: sua madre le adorava. E anche Julia. Ma è stata la madre a indicarle la strada, a svelarle il suo nome Inupiat quando era sotto la neve, al buio, da sola. Navarro aveva trovato una catenina come quella della madre, con una croce, in auto. L’aveva gettata dal finestrino. La stessa catenina finisce addosso a Danvers, nel letto di uno dei ricercatori morti, e anche lei la getta via. Ma quella catenina indicava chi le aveva guidate. Julia aveva seguito l’arance sbucata dal nulla quando si trovava al Faro, ricordate? Ha seguito la madre, le sue indicazioni, il suo destino.
Al destino non si sfugge. Se non ci vai da solo, qualcuno molto vicino a te ti ci conduce.
8. Navarro
Navarro trova le risposte. Segue la voce di Annie nelle grotte ghiacciate, fino a trovare Clark. Salva la vita a Danvers e le comunica il messaggio di Holden, ripetendole le parole che la donna prima non aveva voluto sentire. Aiuta Danvers ad affrontare finalmente quel dolore, lasciandosi andare e accettando che a Ennis i morti possono parlare con i vivi. Ed essere visti.
Navarro lascia a Danvers l’orso polare di peluche di Holden, che Danvers aveva gettato via. Navarro l’aveva recuperato, in attesa di quel momento. Del momento in cui Liz Danvers avrebbe abbracciato il dolore per la morte del suo bambino e avrebbe ricominciato a vivere, sapendo che lui la vede.
Navarro ha sempre sentito quell’istinto ad andare, senza più tornare. Ora che conosce il suo nome Inupiat - che significa “il ritorno del sole dopo la grande oscurità” - può farlo. Il sole è tornato. Il caso è risolto. Annie ha ottenuto giustizia.
Navarro non è mai stata una di molte parole, ma soprattutto ha seguito arance, catenine e orsi di peluche: oggetti. Quindi si congeda con degli oggetti. L’orso e il telefono per Danvers, con il video di Clark che parla dell’inquinamento reale causato dalla miniera e confessa di averne alterato i dati. Lo spazzolino di Spongebob per Qavvik (Joel Montgrand). Non serve altro: lui capirà.
E poi, magari, la rivedrà. Come succede a Danvers. Come succede a tanti, in città. Lo dicono gli investigatori che interrogano Danvers, in molti affermano di aver visto Navarro.
L’interrogatorio avviene il 12 maggio, nel primo giorno lungo dell’anno. Quando la luce vince sull’oscurità, sui segreti. Segreti che vivi e morti condividono, sempre. Da sempre.
Perché, a Ennis, nessuno se ne va davvero. Mai.
La simbologia
La simbologia di True Detective: Night Country in questo finale si ripete, riepilogando quanto ci aveva detto in precedenza. La spirale, l’arancia, i colori, la storia vera con l’evento climatico e i ricercatori tragicamente morti che ha ispirato la serie…
Tutto torna.
In questo ultimo episodio, quello delle risposte, si trovano simboli e colori ricorrenti, a ribadire quando affermato finora anche nella simbologia.
Tutti questi elementi - dalla spirale ai colori - potete trovarli, spiegati, nelle analisi degli episodi precedenti.
A questi link:
True Detective: Night Country - L’analisi del primo episodio
True Detective: Night Country - L’analisi del secondo episodio
True Detective: Night Country - L’analisi del terzo episodio
True Detective: Night Country - L’analisi del quarto episodio
True Detective: Night Country - L’analisi del quinto episodio
La recensione senza spoiler dell'intera stagione