Stargate: Timekeepers – Un Viaggio Coinvolgente Attraverso lo Stargate! – Recensione PC

È un piacere condividere un pensiero personale qui su Gamesurf ogni tanto. Conservo ancora vividamente nella memoria il mio primo spettacolo al cinema, quando per la prima volta si aprirono le porte dello Stargate di fronte a me, immergendomi in un'esperienza straordinaria che avrebbe plasmato la mia percezione dello spazio e della storia.

Il film di Roland Emmerich, con la sua visione audace e la fusione tra fantascienza e storia antica, ha profondamente influenzato la mia immaginazione, aprendo varchi immaginari verso mondi lontani, nonché regalandomi una piccola reinterpretazione fantasiosa del passato così come ci viene raccontato tra i banchi di scuola.

Nonostante il profondo impatto iniziale, devo ammettere che dopo quella prima esperienza cinematografica, non venni però catturato allo stesso modo dai prodotti successivi, serie tv che comunque hanno riscosso un discreto successo tra fan (e non). Una mancanza che ora, a distanza di anni, mi appare quasi come un vuoto nella mia esperienza di fan. Dieci stagioni di Stargate SG-1 e la presenza iconica di Richard Dean Anderson (stiamo parlando di MacGyver ragazzi), succeduti poi da Stargate Atlantis e Stargate Universe, testimoniano il successo duraturo del franchise nel panorama televisivo.

Ed è qui che arriviamo alla piacevole possibilità di immergermi nuovamente in questo universo intrigante attraverso un nuovo medium: il videogioco. Stargate: Timekeepers mi ha offerto l'opportunità di riscoprire un mondo familiare, ma allo stesso tempo inaspettatamente nuovo. Un viaggio che mi ha riportato ai ricordi di quel giovane spettatore affascinato al cinema, pronto a esplorare nuove galassie e antiche civiltà.

Stargate: Timekeepers – Previously on Stargate …

Il titolo sviluppato da Slitherine si propone come un'avventura coinvolgente, lontana dalla trama principale della serie Stargate SG-1, ma ancorata saldamente all'interno del suo universo narrativo. Le quattordici missioni che compongono il gioco offrono un'esperienza originale che si sviluppa in parallelo agli eventi della Battaglia di Antartica, uno degli episodi epici della serie televisiva.

L'inizio della storia, con la prima missione, ci pone proprio al centro dell'azione durante la battaglia, uno scenario in cui il Comandante Eva McCain e il suo team si uniscono agli SG-1 per contrastare la minaccia della flotta di Anubi. Da questo punto di partenza, l'avventura si snoda attraverso nuovi scenari e sfide, coinvolgendo i giocatori in una trama che propone un punto di vista inedito e originale nei confronti del franchise.

Da qui in poi, ogni incarico che affronteremo nel corso delle sette missioni disponibili in questo primo lancio aggiunge ulteriore profondità alla narrazione, conducendo i giocatori attraverso un intricato intreccio di eventi, che vede il suo culmine in termini di pathos proprio con la conclusione dell’ultima missione.

I giocatori affronteranno un viaggio per sostenere la resistenza dei Jaffa, combattere le pratiche crudeli di Moloc, infliggere duri colpi all'esercito avversario e cercare di stabilire alleanze cruciali con gli Unas. Il progetto, anche solo così spiegato, si presenta chiaramente come un omaggio ai fan, sebbene comunque si adoperi, grazie alle varie cutscene e ai briefing testuali delle missioni, di spiegare un minimo ciò che sta accadendo in questo mondo. È innegabile che la conoscenza approfondita di Stargate SG-1 aggiunga uno strato extra di comprensione e apprezzamento, un plus che ci avrebbe fatto piacere vedere in qualche modo articolato e approfondito anche nel gioco (magari tramite qualche cutscene riassuntiva).

È fondamentale evidenziare che Stargate: Timekeepers verrà distribuito in due parti: la prima parte della Stagione 1 è già accessibile, mentre la seconda parte è programmata per aprile 2024. Acquistando il pacchetto completo, i giocatori avranno un accesso immediato all'aggiornamento non appena sarà reso disponibile. Pertanto, la vostra unica preoccupazione sarà tornare a giocare una volta ricevuta la notifica di pubblicazione.

Stargate: Timekeepers – Un Buon Sistema di Gioco

Dove eravamo rimasti? Alla Battaglia di Antartica. Con questa prima missione, il giocatore viene immerso immediatamente nell'azione, assumendo il controllo del colonnello Eva McCain e del soldato Max Bolton, così da affrontare un tutorial piuttosto chiaro di quelli che saranno i comandi con cui bisognerà familiarizzare al fine di completare le missioni con successo.

Nel corso dei sette incarichi presenti in questo primo lancio, avremo modo di dare frutto a un sistema di gioco che prende a piene mani da strategici in tempo reale come Commandos e Desperados, sebbene forse per vicinanza temporale acquisiscano molto anche dal recentissimo Shadow Gambit di Mimimi Games, soprattutto per la presentazione della meccanica di pianificazione, elemento che permette di mettere in piedi una strategia per farla poi eseguire ai personaggi presenti su schermo.

Nel corso dell’avventura si uniranno al gruppo altri membri, tra cui lo Jaffa ribelle A'ta o lo scienziato Derrick Harper. Ogni personaggio vanta abilità uniche, utili in diverse situazioni, offrendo al giocatore l'opportunità di improvvisare o di mettere in piedi strategie complesse.

Le prime missioni sono caratterizzate da missioni primarie piuttosto dirette, incapaci insomma di offrire maggiore libertà d’azione, mentre le ultime si aprono maggiormente anche grazie ai personaggi presenti selezionabili (per dire, nella quinta potrete scegliere quattro personaggi attivi sul campo), presentando sfide più impegnative e offrendo così più spazio per la sperimentazione.

Chi non fosse avvezzo al genere non deve assolutamente preoccuparsi. In questo senso, Stargate: Timekeepers prende per mano i giocatori più novizi indicandogli le modalità con cui utilizzare ognuna delle abilità a disposizione dei personaggi, un plus da sottolineare perché spesso, oltre al tutorial della prima missione, non ci sono spesso presenti a schermo dei tutorial interattivi utili a capire il funzionamento preciso di ogni membro del gruppo.

Qui spiccano per rilevanza e piacere nell’utilizzo A’ta e Sam, questo perché la prima ha delle ottime abilità a largo raggio utile e mettere ko i nemici in un sol colpo, mentre il secondo dispone di un dispositivo di camuffamento utile per superare molti ostacoli e infiltrarsi senza essere scoperti.

Anche gli scenari offrono un buon appoggio per risultare creativi e sfidanti, questo perché la disposizione delle guardie permette una certa libertà di movimento solo in alcune zone, mettendo a dura prova le vostre meningi quando sarà necessario. Da considerare, proprio come in altri titolo proposti dalla concorrenza, la possibilità di interagire con elementi dello scenario per distrarre o uccidere i nemici, insieme ai classici cespugli in cui nascondere i malcapitati che decidere di mettere ko o uccidere definitivamente (nel farlo, sappiate che l’unico premio sarà un achievement dedicato).

Stargate: Timekeepers – Oltre lo Stargate, il panorama è … 

Dal punto di vista tecnico, il titolo di Slitherine presenta un discreto appeal nella costruzione delle mappe di gioco, che spesso risultano ispirate e accompagnate da un level design complessivamente buono. Questo si riflette nella distribuzione di oggetti ed edifici, compresi i nascondigli e le coperture che consentiranno ai nostri alter ego di procedere nella mappa fino al completamento dell’obiettivo. Tuttavia, tale qualità risulta altalenante se si analizza attentamente ogni missione separatamente dalle altre.

Avremmo preferito che i personaggi avessero maggiori opportunità di interagire con l'ambiente, superando la semplice capacità di nascondersi tra i cespugli sparsi per i livelli. In altre parole, le occasioni di sfruttare appieno la mappa a nostro vantaggio risultano limitate, fondamentalmente relegate a qualche oggetto dello scenario come una colonna da spingere in un burrone, o uno sposta-tronchi da far andare in corto circuito.

È insomma un peccato che il design dei livelli di Timekeepers si dimostri così altalenante: in generale, le mappe si presentano come concepite per restringere lo spazio di manovra, elemento creato ad hoc per aumentare la difficoltà della sfida. Tuttavia, solo in alcune occasioni riescono a offrire la stimolante possibilità e la flessibilità necessarie per adottare approcci tattici soddisfacenti, come avviene nelle ultime missioni.

Obiettivamente, il primo scenario emerge come meno complesso e forse gestito in modo meno impeccabile rispetto ad altri. La musica cambia dal quinto capitolo in poi, questo perché al loro interno vengono presentate costruzioni belle e articolate, tipo un tempio antico o una base sotterranea. Anche l’IA degli avversari non emerge per il suo lato intelligente, risultando un po’ ballerina soprattutto nella fase di ingaggio.

La colonna sonora e il doppiaggio dimostrano una certa cura nel confezionamento del gioco, apparendo forse meno potente nella regia e messa in scena delle cutscene, che, come detto più alto, appaiono oggettivamente poco convincenti.